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| CLIMA/CANCUN: WIKILEAKS SVEGLIA IL VERTICE E SVELA MANOVRE USA E UE
Al caffe' del mattino delle delegazioni al lavoro a Cancun al vertice Onu sui cambiamenti climatici, l'argomento del giorno e' Wikileaks. Il sito americano, infatti, ha svelato una serie di cablogrammi dell'amministrazione Obama dai quali risulta che il disastro di Copenhagen e' stato manipolato dalla diplomazia statunitense, e che il presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, era scettico fin dal dicembre scorso sul risultato del vertice in corso a Cancun.
Lo scoop e' del Guardian, ma rimbalza su siti e giornali di tutto il mondo.
I documenti mostrano come nelle fasi precedenti il vertice di Copenhagen la CIA, attraverso il Dipartimento di Stato, aveva chiesto alle ambasciate statunitensi di spiare i diplomatici degli Stati-chiave ed alti funzionari delle Nazioni Unite. Dopo il fallimento dell'incontro di Singapore tra Cina e Stati Uniti, la Casa Bianca comprese che Copenhagen sarebbe stato un fallimento e a quel punto Obama cedette alle lobby industriali.
L'amministrazione statunitense mobilito' cosi' i suoi diplomatici per arrivare a un accordo minore, il Copenhagen accord, che potesse soddisfare le esigenze dell'economia statunitense. Dopo Copenhagen cosi', l'ex premier belga scrive ai diplomatici statunitensi lamentandosi dell'attacco che gli Usa avevano rivolto alla linea UE nel corso di Copenhagen, e dichiarando la propria assoluta non fiducia rispetto agli esiti della COP16 di Cancun. ''I vertici multilaterali non funzioneranno'', afferma Van Rompuy, criticando la struttura ''poco maneggevole'' delle conferenze, con troppi attori da dover mettere d'accordo.
ONG: WIKILEAKS SVELA BASI TATTICISMI. A CLIMA SERVE SVOLTA
Alla COP16, tra le Ong che cominciano ad affollare il Cancunmesse, la struttura a loro delicata dall'organizzazione del vertice di Cancun sul clima, non c'e' sorpresa ma fastidio per le rivelazioni del Guardian che ha pescato su Wikileaks cablogrammi tra Usa e Ue che testimoniano manovre dietro le quinte del fallimento del vertice dello scorso anno a Copenhagen. A margine del briefing mattutino della rete globale Climate Justice Now, dell'organizzazione equosolidale italiana Fair che segue i negoziati come ong osservatrice accreditata al Vertice Onu, non si usano mezzi termini: ''Siamo in un momento molto delicato del negoziato perche' le manovre in corso ricordano i momenti piu' bui della Conferenza di Copenhagen, quando pochi Paesi si arrogarono il diritto di decidere per tutti''.
Sotto attacco da parte delle Ong il tentativo da parte di un piccolo gruppo di Paesi industrializzati tra cui il Canada, la Russia ed il Giappone, di...Read the whole post... |
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